Vi passiamo gran parte del nostro tempo ma non gli diamo mai la giusta attenzione
Anche l’area giorno può essere minimalista, non ci credete?
Un soggiorno minimalista? Ma com’è possibile! Un salotto minimalista? Ma figuriamoci! Nelle aree giorno si passa così tanto tempo che si riempiono in un minuto di tutti i residui e gli scarti dell’umanità che transita attraverso le loro pareti, sembra impossibile pensare a degli ambienti ordinati e poco confusionari.
In verità non è così impossibile, le aree giorno fungono da dimenticatoio dove mettiamo tutto ciò che non vorremmo tenere e che non ha collocazione, ma che non abbiamo cuore di far accidentalmente disintegrare dai nostri gatti.
Quindi i salotti ed i soggiorni avranno sempre la stessa sorte, contenere sino ad esplodere. No, assolutamente no, primo perché non è vero che sono tra gli ambienti più vissuti, perché in verità passiamo più tempo in altre stanze, però se non sono adeguate e adatte a chi vi abita, possono influire negativamente su tutto, come un crocevia venefico.
In fin dei conti bisogna solo partire dal concetto di minimalismo o di design minimalista, dai suoi dettami insomma: funzionalità ed essenzialità.
Soggiorno minimal moderno e funzionalità
Il soggiorno è diventato praticamente un andito, dove passano tutti e nessuno si ferma, come fare a dargli un’identità? Semplice, lo si spoglia dalle etichette e si inizia ad usarlo come tale, come stanza che può accogliere, ma non necessariamente, quindi deve avere solo oggetti necessari, poco ridondanti e sceglierne uno che rappresenti in modo marcato l’identità del proprietario.
Cosa inserire in un soggiorno minimalista?
Un soggiorno minimal moderno non necessariamente prevede mobili di ultima generazione. Qualsiasi cosa può diventare minimal se funzionale e non superflua.
In un soggiorno minimal si può mettere un tavolo in legno antico rovinato dal tempo in mezzo ad una stanza vuota con solo alcune piante su un lato, una credenza provenzale in una stanza con una poltrona ed tappeto e null’altro, potrebbe fare molto shabby chic ma è anche minimal perché tutto è ridotto allo stretto necessario.
Le possibilità sono molte, basta avere estremo buon gusto e la propensione verso il bello.
Che sia un soggiorno, un salotto, una zona giorno, uno sgabuzzino o un passaggio, se si intende dargli una misura minimalista è necessario spostarsi dalla visione comune delle cose e imprimergli una dignità che si fonda sulla volontà di togliere il superfluo e far respirare l’armonia, utilizzando un’estetica lineare, poco chiassosa, che faccia emergere il bello in modo voluto e ben dichiarato.
Nel minimalismo non c’è caos, ma volontà e schema, ben visibile e riconoscibile e come già detto in diverse occasioni, non è necessario rivoluzionare o stravolgere una casa, ma se non si comprende questa inclinazione e non la si abbraccia, non si sarà in grado di metterla in atto.
Salotto minimalista: pochi arredi necessari
Un salotto, per sua natura accoglie gli ospiti o accoglie i proprietari, deve essere confortevole, rilassante e piacevole. Un salotto pieno di mobili, oggetti ed un divano poco adeguato può fare molti più danni di quel che si immagina, perché non metterebbe a proprio agio chi lo utilizza o non permetterebbe dinamiche conviviali.
Un salotto minimale dovrebbe avere le pareti intonse, se non per delle singole foto o qualche elemento molto caratteristico, forse un tappeto o un divano appunto.
Le regole alla fine sono sempre le stesse, poco e funzionale, immaginatevi un salotto con rivestimenti a parete assenti, solo gli intonaci scrostati, nessun quadro e delle colonne di libri ed un divano monocromatico, che abbia taglio moderno o classico, ma particolare rispetto della linearità della stanza.