Dal mito di Ostara, alle declinazioni religiose, un evento astronomico che da sempre influenza il nostro modo di percepire il tempo e che ha un forte riverbero sullo stile.
Dal concetto ormai inflazionato di rinascita e vigore a sfumature più intimiste con riverberi new age o che rimandano a culture e stili alternativi è più propensi ad accogliere la natura e le sue evoluzioni
Tecnicamente l’equinozio (notte uguale) è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore.
Ricorre due volte durante l’anno, in questo frangente il periodo notturno e diurno coincidono. Gli equinozi occorrono a marzo e a settembre e insieme ai solstizi, marcano i momenti di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra.
Ma perché l’equinozio di primavera è così importante? Principalmente perché scandisce in modo tangibile il tempo, tanto che si hanno delle ripercussioni anche fisiche, le giornate si allungano, il copro subisce uno shock molto forte perché deve adattarsi al cambiamento, la natura muta all’avvio della primavera e tutto rinasce, nel verso senso della parola.
L’impatto è molto forte perché tangibile appunto e questo ha ripercussioni su tutto, persino lo stile.
INIZIAMO DAL MITO DELL’EQUINOZIO DI PRIMAVERA. OSTARA
La dea Eostre, matrona della fertilità è di origine germanica. La divinità si diffuse, con relativo culto e usanze festive a tutta l’Europa toccata dalle invasioni germaniche. Aveva affinità con divinità di altre culture come Estia per i greci e Vesta per i romani.
La festa di Ostara celebra la rigenerazione della natura e la rinascita della vita, coincidente con l’equinozio di primavera. Un elemento importante del rito era l’accensione di un cero, assimilato poi nella cultura cristiana, che simboleggiava la fiamma eterna dell’esistenza. Altri elementi importanti erano i rituali ierogamici ed il forte simbolismo legato alla rinascita, come ad esempio l’uovo cosmico.
Il mito venne assorbito dalle diverse culture e riadattato secondo le rispettive tradizioni. Nel tempo però alcuni miti arcaici, come Ostara e le feste legate all’Equinozio di Primavera, trovarono nuovo interesse nel pubblico, specialmente per via del riaccendersi la passione per il magico, l’alchemico, il mistico ed il fantastico, basti pensare ai movimenti neopagani, alla new age o ai nuovi culti che attingono a piene mani dalle tradizioni antiche.
Tutto questo ha avuto un forte impatto sulla cultura e sullo stile, più di quanto si pensi.
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LA CULTURA DELLA NATURA ED IL SUO RICHIAMO ^
L’equinozio di Primavera, la primavera stessa, ma anche tutte le stagioni e le transizioni in esse contenute, compresi gli eventi atmosferici che ne derivano, hanno una forte influenza sull’immaginario collettivo poiché sono dirette rappresentazioni della natura stessa, ancor di più di un paesaggio o di luogo.
Sono stati assunti a simbolo, o meglio, lo sono diventati, probabilmente perché indicano il tempo, il mutare, il cambiamento, o forse semplicemente perché hanno un tale impatto sulla vita da trascendere ogni implicazione e diventare appunto rappresentazione.
Senza rendercene conto, tale dialettica è entrata nelle nostre case attraverso mille vie, in modi talmente subdoli da passare inosservati. Se prendessimo ad esempio lo stile Provenzale (non lo shabby chic attenzione che è tropo misero da poggiarsi su un concetto definito), vediamo come sia permeato d connotazioni bucoliche, con richiami a colori e sensazioni legati all’autunno ed alla primavera ed ecco che in momento i locali si inondano di piante, di elementi naturali come legni usati come decoro, ramoscelli legati tra loro, fiori intrecciati e vasi in vetro pieni di foglie secche e bacche profumate.
Ma un attimo, sembrano tanto elementi ritualistici ed in effetti lo sono.
IL MISTICISMO MODERNO E LE NUOVE TENDENZE, COME LA PRIMAVERA ENTRA NELLE NOSTRE CASE ^
Dal finire dell’800 ai primi anni 20, con il nascere di un nuovo interesse verso l’occulto ed il magico, v’è stato anche un riflesso verso il misticismo filosofico e non solo, un approccio al sacro ed il divino come risposta alle tensioni sociali e culturali che il mondo stava vivendo, le due guerre mondiali, la sensazione di precarietà, il senso di solitudine e divisione ha spinto molti a rifugiarsi verso una meta collettiva di comunione e vicinanza.
Nuove tendenze nacquero come la new age e tutte gli altri movimenti che vedevano nel ritorno alla natura una possibile via verso un senso di appartenenza e di comunità. Quest movimenti presero in prestito dal passato tutta la ritualistica ed i miti che avevano una certa vicinanza con i loro fondamenti.
Da qui il ritorno in auge di molti miti e riti del passato, dalla festa di Ostara all’attenzione per gli equinozi ed i solstizi o per altri momenti di carattere mistico/magico.
Questi movimenti si sono riverberati su ogni aspetto della vita, hanno via via influenzato in modo diverso la comunicazione, lo stile e le tendenze, il processo si è man mano smarrito a tal punto che risulta difficile comprendere da cosa derivi un uso.
LA CONFUSIONE TRA MONDI E CULTURE ^
Le nuove tendenze dicevamo hanno preso a piene mani dai miti e dai riti del passato, i nuovi movimenti, nati da esigenze, ma anche mode, hanno perso nel tempo connotati ben definiti, ma si sono corrotte unendosi in realtà confuse, prendendo un po’ da un mito, un po’ da un altro rito, qualcosa da una cultura ed un pezzo da un’altra.
Il risultato è l’unione o la vicinanza di elementi in forte contrasto è questo si traduce anche in un’applicazione sconclusionata. Facendo sempre riferimento allo stile immaginiamo una casa in stile provenzale, colori primaverili, mobili nobili che portano orgogliosamente i segni del tempo, decori e richiami naturalistici ed improvvisamente una campana tibetana, o dei mobili con intarsi della cultura orientale ed al loro mondo spirituale.
Il problema che tutti questi movimenti sono nati senza una base culturale solida, ma più che altro da passioni e semplice giustapposizione di usante pressoché simili o dal forte richiamo.
É molto semplice infatti cadere nel banale o peggio nel ridicolo, facendo confusione ed associando stili in modo casuale.
La cultura orientale, con la sua tradizione di spiriti legati alla natura o il misticismo universale indiano con la sua estetica molto netta e marcata ed anche l’esoterismo occidentale con il forte richiamo alla tradizione alchemica e naturalistica sono costantemente preda della razzia di queste pseudo tendenze misticostilistiche che tanto vanno di moda e chi si poggiano sul nulla.
LO STILE CHE RICHIAMA IL MITO DELLA PRIMAVERA ^
Come dicevamo lo stile ed il design contemporaneo è stato molto influenza dal mito della Primavera e non solo. Precedentemente abbiamo fatto riferimento allo stile Provenzale (e tangenzialmente allo shabby chic), pensiamo ai colori di questo stile, il salvia, il ceruleo, i toni del verde ed i marroni tenui, i colori del bosco, della natura, alcune volte con declinazione autunnale, il più delle volte primaverili.
Restando in tema dei decorazioni murali, le carte da parati con fiori di campo o con grafiche comunque floreali e quasi sempre primaverili, oppure all’arredo, non parliamo di mobili, ma di complementi, le piante utilizzate come elemento d’arredo, i fiori, in tutti i modi possibili, freschi, nei vasi, secchi per profumare, ramoscelli intrecciati alle finestre o posti su un tavolo come abbellimento, sono tutti elementi presi dalla ritualistica dei miti legati alla natura ed alla primavera.
Pensiamo ora alle cucine, con i vasi a vista piene di spezie, granaglie e le masserizie appese come i laboratori galenici o alchemici, come una rappresentazione del passato di una moderna sacerdotessa con tutti gli ingredienti per compiere il rito di passaggio.
Persino l’estetica minimalista a volte per creare un forte contrasto usa un solo elemento fortemente naturale, come per avere un ancoraggio con il mondo terreno.
ECCO COME LE TENDENZE CI PLASMANO ^
Come abbiamo visto un mito antico influenza il nostro presente in modi molto sottili che spesso non intendiamo o semplicemente ignoriamo, influenza che si traduce in modo tangibile sul nostro senso estetico, la nostra visione del bello ed il nostro gusto in generale.
Una tale influenza è prepotentemente dettata dalla comunicazione, la quale a sua volta sottosta alle regole di ingaggio delle mode e delle tendenze che alimentano in modo autonomo l’humus dal quale ne sono scaturite.
La cosa interessante che a volte queste influenze sono arcaiche, talmente radicate in noi da perdersi nel tempo. Ed ecco che una candela rimane accesa in primavera, perché in ogni pubblicità si vede, su tutte le riviste di arredo ci sono candele e vasi con fiori di campo, intrecci di rami e legni alle finestre, vasi con pietre o bacche secche colorate, se non fosse che sono tutte usanze che arrivano dal passato, perse nella memoria, ma molto presenti ancora oggi. Tutto questo ci influenza, allora facciamo qualcosa di costruttivo e utile, lasciamoci influenzare, ma in modo consapevole siamo curiosi, cerchiamo di comprendere e diamogli una dignità intellettuale e non lasciamo che sia tutto un mero riflesso di qualcun altro